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Pralognan la Vanoise

Dora e Robert
Pralognan la Vanoise
Vista su Pralognan da mont Chevrier
Spettacolo
Claude e Sandrine
La famiglia Deneufbourg
Gilles Deschamps
Quattro allegri compagnon
Nevaio du Col de la Sachette
il passo
prima di arrivare al passo

30 Luglio
Sono ripartito finalmente, in un’altra giornata bellissima, ho lasciato la mondanità per i campi recintati dove le vacche oziosamente ruminano e producono latte.
Il lago du Chevril con quell’assurdo tubo che la notte, quando la corrente costa meno, riporta l’acqua utilizzata per le turbine nel lago. E’ un ampio giro che percorro, quasi torno indietro, ma prendo quota, il Col de la Sachette mi fa toccare di nuovo la quota 2700, marmotte ovunque ed in lontananza, finalmente, gli stambecchi che sembra volino fra le rocce.
Arrivo al Refuge de Plaisance e vengo accolto da un allegro vociare, cinque bambini ed un papà, infine il titolare ed una coppia di arrampicatori.
Il papà è Christophe Deneufbourg, i ragazzi Marguerite, Jean, Nicolas e Benedicte, gli arrampicatori Sandrine e Claude che il giorno della mia partenza sono andati sul ghiacciaio Col du Nant 3300... un poco li ho invidiati.
Il rifugio molto spartano ma dotato dell’essenziale, gestito da Gilles Deschamps, un uomo silenzioso, educato, gentilissimo.

31 Luglio
Ho lasciato i 2000 per un grande anello che attraverso enormi abetaie mi ha avvicinato a Courchevel, il caldo, la stanchezza e la fantasia mi hanno fatto cambiare itinerario, ho detto no (ed ho sbagliato) al Refuge du Grand Bec e sono sceso a Pralognan la Vanoise, in un campeggio, probabilmente devo avere un poco di solitudine ed un poco di civiltà e chiasso.
Anche qui un bellissimo incontro, Robert e Dora, due ragazzi Rumeni che vivono a Bruxelles, qui anche loro per il trekking, siamo stati insieme al freddo, sullo stuoino a bere birra ed a capire che la pensiamo nella stessa maniera in fatto di politica, religioni, vita attuale, è una consolazione vedere che ci sono persone che la pensano come te, mi sono racchiuso nel mio sacco vestito di tutto quello che ho e stamattina nel freddo e nell’umido scrivo di questi due giorni nel Parco della Vanoise, sicuramente le montagne più belle dell’intero arco Alpino…. Finora.

3 commenti:

Marco Parlanti "Penna Gialla" ha detto...

Beh, il freddo è sempre freddo ma la compagnia di qualcuno che ti è amico anche se lo conosci da un minuto aiuta a sopportarlo meglio.
Non trovi?
Ciao.
Sei in posti veramente splendidi, comunque, freddo o no.
Ciao.

Unknown ha detto...

noi stiamo per partire per le nostre vacanze sicuramente meno temerarie...non potevamo e non volevamo partire senza un saluto al nostro amico/campione
ciau e continueremo dagli internet caffè a seguirti
Alessandro Cinzia Lucrezia e Twister..

SERGIO OLLIVIER ha detto...

Son passati già due mesi e hai magnificamente messo tanta strada fra te e tuoi amici di Trieste, ma ti assicuro che ammirazione e fraterna amicizia sono sentimenti ancora ben presenti nel ricordo dei nostri tre giorni (i tuoi primi) passati a camminare insieme a te.
Auguroni di una ottima (ne siamo certi) conclusione delle tua grande impresa.
Sergio, Andrea, Rambo e Adriano , i "muli" triestini.