VAI SUL SITO UFFICIALE "WWW.MANFREDISALEMME.BLOGSPOT.COM"

APPUNTI SUL TRATTO SLOVENO

Il fil rouge della trasversale alpina internazionale che inizia a Trieste. Al valico di confine di Pesek presso Kozina il sentiero entra in Slovenia. Dopo una breve ascensione, attraversando meravigliosi prati, ci porta a Lipica, dove l’occhio attento si fermerà su una tra le più eleganti razze di cavalli, i lipizzani.
Attraverso il piccolo villaggio di Lokev dove visitiamo il museo militare Tabor Lokev, e per gli ondeggianti prati carsici, raggiungiamo le famose Grotte di San Canziano (Škocjanske jame), che con la loro bellezza e maestosità ci invitano ad una visita. Quindi ci attende un’ascensione più seria, di oltre 1000 m, sul monte Nanos.
Ritorno alla valle fino a Predjama, dove ci attende già Erasmo di Predjama e ci accompagna nella visita del Castello di Predjama. Da qui una salita costante, ma non ripida, ci porta sullo Javornik, e alla fine ci appaga con le magnifiche viste sul mare. Soprattutto d’inverno, quando per i suoi pendii scendono gli sciatori.
L’altitudine pian piano diminuirà, quando attraverso Črni vrh scenderemo a Idrija, l’antica città del merletto e del mercurio. Dopo una visita del museo della miniera e dopo esserci rifocillati con gli žlikrofi (una specie di ravioli), continuiamo il nostro percorso. Segue un’altra curiosità, l’ospedale partigiano Franja, oggi adibito a museo all’aperto che richiama i tempi duri durante la II guerra mondiale. Un’ascensione sul Monte Porezen ci appaga con la meravigliosa vista delle Alpi Giulie. Poi attraverso il monte Črna prst, che ci entusiasma con la sua rigogliosa flora alpina, e l’altopiano Komna, entriamo nel mondo unico dei Laghi del Triglav (Triglavska jezera). È invitante la vista sull’imponente Triglav, la Via Alpina però all’ultimo momento lo abbandona per girare nella valle dell’Isonzo (Soča) – nella Val Trenta. L’acqua limpida e le alte montagne sopra di noi ci accompagnano nella visita del museo del Parco nazionale del Triglav a Trenta. Proseguendo, non dobbiamo assolutamente perdere una visita del meraviglioso parco botanico Alpinum Juliana e della sorgente dell’Isonzo.
Sempre a piedi raggiungiamo il passo stradale più in quota della Slovenia, il Vršič, e da lì un po’ più avanti lo Sleme con i suoi piccoli laghi a forma di occhio, e nello stesso tempo lo Slemenova špica, dove, in alto, una sporgenza rocciosa si erge sopra la valle Tamar.
Con lo Jalovec alle spalle e con il Tamar sotto di noi raggiungiamo il più grande trampolino del mondo per i salti con gli sci, quello di Planica. Abbiamo così lasciato alle spalle le Alpi Giulie e siamo entrati nelle Caravanche, ma dopo appena un’ora di cammino il sentiero passa nel territorio austriaco.

INIZIO PROGRAMMAZIONE

Stemma Comune di Muggia


Non bisogna fare le cose con troppo impegno, basta dedicarsi con passione e utilizzare il tempo necessario, mai esagerare, ma lentamente, dietro agli impulsi creativi, dietro alle idee ed all'esperienza maturata lavorare con la giusta sintesi senza esagerare nella programmazione.

Per prima cosa stabilisco le tappe, contatto il rifugio/albergo, studio il tracciato e così comincio ad accumulare il cartaceo necessario alla costruzione del percorso.
Ho tempo sicuramente ma devo iniziare ora per poter avere più avanti anche il tempo per gli allenamenti.

La prima tappa: R1 + R2 parte da Muggia, prosegue per Rifugio Premuda e termina a Matavun (Divaca) in Slovenia per un totale di 44 km.

La prima sosta, se pioverà sarà presso un hotel o pensione o ancora meglio campeggio.
Ho fatto e sto facendo fatica con lo sloveno... cercare di capire é impossibile... ma come ho scritto prima... piano piano.

Sicuramente non farò sempre due tappe al giorno, la Via Alpina si compone di 161 tappe, io credo che potrei portarle a 120, se sarà così allora il mio prossimo viaggio durerà 4 mesi!!!

Alla tappa 57 località Sucka incontrerò l'itinerario "verde", se le condizioni meteo e neve saranno proibitive abbandonerò l'itinerario "rosso" per il "verde" più breve ma perderò il Passo dello Stelvio... c'è da dire che avrò la possibilità di proseguire comunque il viaggio arrivando ad Adelboden tappa  n° 100 dell'itinerario "rosso" risparmiando ben 30 tappe!

Una notizia fresca fresca.... Franco Alloro il fotografo della passata edizione andrà in pensione e allora? Allora sicuramente sarà al mio fianco! Come amico e come fotoreporter é il massimo.

Inoltre qui, pubblicamente invito la Prof. e amica Adalgisa Battistelli a fare un pezzo di Via Alpina al mio fianco... due passi indietro please!!!

Naturalmente ci saranno anche i Professori di Scienze Motorie: Schena e Ardigò

La tappa 151 mi porterà ad ORMEA, qui entrerò sul percorso Alta Via dei Monti Liguri, seguirò quindi le seguenti tappe:

Colle S.Bernardo - Colle Scravaion - Giogo di Toirano - Giogo di Giustenice - Colle di Melogno - Colla di S.Giacomo - passerò a trovare Chicco e Cristina a Ferrania quindi Colle di Cadibona - Colle del Giovo - Pra Riondo - Passo del Faiallo - Passo del Turchino - Colla di Praglia - Passo dei Giovi - Colle di Creto - Passo della Scoffera - Passo Ventarola - salirò sullo splendido monte Ramaceto e da qui scenderò a Carasco raggiungendo finalmente

 COGORNO

 dove nella piazza antistante il comune troverò sicuramente la giusta accoglienza.

Guardate la cartina qui sotto


LA TECNICA DEL NORDIC WALKING


La tecnica del Nordic Walking si basa su:
tecnica corretta del camminare
postura e allineamento del corpo corretti, stabilità centrale (core stability), utilizzo attivo dei muscoli del dorso e dell'addome
tecnica corretta dell'utilizzo dei bastoni specifici (tecnica simile dello sci da fondo, tecnica classica)
Ciò significa che il Nordic Walking non è un nuovo modo di muoversi, ma consiste nell'inserire l'utilizzo dei bastoni speciali nella camminata corretta, senza modificare il modo naturale, fluido e armonioso di muoversi.

Nel Nordic Walking moderno si è rafforzato il principio, che i bastoni sono "soltanto" un ausilio per insegnare il modo corretto di muoversi con la postura corretta, per insegnare a conoscere, a percepire e a controllare meglio il proprio corpo. E contemporaneamente, applicando la tecnica corretta, si può creare un efficace, naturale e completo allenamento per tenersi in forma e per tonificare e rinforzare tutto il corpo.

Il "concetto globale" del Nordic Walking è un progetto globale per il benessere del corpo - e anche della mente. Il principio fondamentale della disciplina sta nel fatto che le abilità imparate devono essere trasferibili nella vita di tutti i giorni.

La tecnica del Nordic Walking rispetta il modo naturale con cui il corpo umano si adatta a muoversi in condizioni diverse: a diverse velocità (fino alla corsa), in diverse condizioni del terreno, su pendenze diverse. Dove si riesce a camminare, si può fare il Nordic Walking: sia sui pendii ripidi delle montagne sia in pianura o in spiaggia. E' questo il bello del Nordic Walking! E ognuno può scegliere l'intensità della pratica più adatta alla propria condizione fisica, o variarla a base agli obiettivi che vuole raggiungere.


L'insegnamento del Nordic Walking

Come hanno dimostrato anche le ricerche, più la tecnica è corretta, maggiori saranno gli effetti benefici che si otterranno dalla pratica di Nordic Walking. Il miglior modo di imparare la tecnica corretta è di partecipare alle lezioni e corsi organizzati dagli Istruttori ANWI in possesso della Certificazione dell'organizzazione mondiale INWA: sono coloro che insegnano il Nordic Walking vero e corretto.
LA VIA ALPINA


ATTRAVERSO 8 PAESI ALL'INSEGNA DELLO SLOW-TREKKING


AD OGNI ETA', ANCHE CON POCA ESPERIENZA
PER IMMERGERSI NELLA NATURA


DA TRIESTE A MONTECARLO
L'ALTA VIA PIU' LUNGA DEL MONDO



A 15 anni, o in 11 ore, in vetta all'Everest? Mostruoso, ma è come giocare alla playstation: non va confusa con la realtà. Noi siamo l'opposto: offriamo di camminare da un'ora a sei mesi, di vagabondare a ogni età: per tornare a gustare il ritmo naturale della vita". Dice così Fritz Kaefer, guida dell'Alpenverein austriaco, Lui sta ai manager giapponesi, che con 100 mila dollari si fanno portare sul tetto del mondo, come lo stracotto d'asino sta all'hamburger. E visto che in alta quota lo scontro tra culture è scoppiato, slow-walking contro swift-climbing, che guerra sia. Detto e fatto. Mentre ieri in Himalaya elicotteri, telecamere e agenzie di viaggio celebravano i 50 anni dalla prima ascesa di Hillary e Tenzing sull'Ottomila più alto della terra, sui 746 metri del Bergisel tirolese un'allegra compagnia incline alla birra e al salamino affumicato piantava il cartello della sua contro-rivoluzione delle terre alte.
Dopo tre anni di lavoro la Via Alpina è stata così ufficialmente inaugurata. Piccone, badile e primo maxi-segnale plurilingue con piantina a colori: come logo, un paio di baffi stilizzati alla Francesco Giuseppe.
Lì si spiega come puoi camminare dal castello di Miramare a Trieste fino a Palazzo Reale dei Ranieri a Monaco, valicando le Alpi, macinando 5 mila chilometri, sconfinando per 44 volte in 8 paesi, 30 regioni e 300 comuni, passando dal mare ai ghiaccisopra i 3 mila metri in 341 tappe, potendo scegliere tra 5 itinerari internazionali, visitando 40 parchi, maghe, santuari, castelli e musei. Il turismo di scoperta della vecchia Europa contro la febbre da conquista dell'Asia made in Usa.
Il percorso da trekking più lungo del mondo, realizzato dai Club Alpini di Italia, Francia, Principato di Monaco,Svizzera, Lichtenstein, Germania, Austria e Slovenia, sarà attrezzato entro l'estate.
E' la prima volta che 8 nazioni e altrettante regioni e province italiane collaborano ad un grande progetto culturale, ambientale e turistico, ideata dall'Association Grandee Traversée des Alpes di Grenoble con una filosofia semplice: trasformare le frontiere di ieri nelle cerniere di oggi, collegare in un tracciato escursionistico migliaia di sentieri che percorrevano il più vasto massiccio montuoso europeo. Essenziali le regole del gioco: la Via Alpina si può percorrere in tappe di un giorno, ogni punto è raggiungibile con i mezzi pubblici, ogni tratto ha punti di ristoro per ogni tasca. Anche il tracciato, finanziato con 4 milioni di euro da Unione europea e amministrazioni locali, è per tutti: dall'Adriatico al Mar Ligure senza superare i 1000 metri di quota, o verso vette e ghiacciai eterni.
La Via Alpina, governata da un comitato internazionale, ora strizza l'occhio all'economia eco-compatibile: artigianato artistico, prodotti in via d'estinzione ed enogastronomia locale.
Un mondo da mettere nello zaino, tra le Dolomiti e il Bernese, dalle Caravanches al Vallese. A passo d'uomo, ci mancherebbe.

Giampaolo Visetti
Franco Alloro (photo)- Salvatore Maurici(P.R.) - Manfredi Salemme (Trekker)



ITINERARIO ROSSO



Un percorso di 2400 chilometri che, in 161 tappe, si snoda fra il Principato di Monaco e Trieste, passando per la Francia, l’Italia, la Svizzera, il Liechtenstein, l’Austria, la Germania e la Slovenia.

Una tappa al giorno per un totale massimo di quattro mesi, da iniziare nel mese di Giugno 2009, in solitaria.


161 tappe, ossia più di una stagione escursionistica lungo gli otto Paesi

L’itinerario rosso è un itinerario di collegamento tra l’insieme degli otto Paesi alpini. Attraversa più volte la catena principale delle Alpi per collegare Trieste al Principato di Monaco, passando per la Baviera e il Liechtenstein.

Lungo il cammino, e in particolare nei numerosi parchi naturali e nazionali, l’escursionista ha la misura della dimensione europea delle Alpi, la maggiore area naturale del continente, e scopre la diversità della fauna, della flora e dei paesaggi naturalistici e culturali. 

Il sentiero costeggia alcune delle vette più alte: il Monte Tricorno, le Tre Cime di Lavaredo, il Hochfeiler, la Zugspitze, la Silvretta, la Bernina, il Monte Bianco, i ghiacciai della Vanoise, la Barre des Ecrins... Ma attraversa anche, lontano dalle folle, i villaggi delle Alpi Giulie e Carniche, del Ticino e delle Alpi occidentali. 

La Via Alpina si percorre da Trieste, dove si intrecciano le influenze culturali più varie: illiriche, romane, slave, veneziane, asburgiche,... al Principato di Monaco, che si stende tra il mare e la montagna e che offre sul suo territorio un prodigioso compendio di elementi storici, culturali e turistici. 

Un alternarsi di baite, alpeggi in legno e in pietra, di rifugi montani, borgate e città animate.




L’itinerario rosso è anche un percorso linguistico, testimonianza del ruolo storico dei passi alpini come luoghi di transito essenziali per gli scambi. I dialetti sfuggono ai confini amministrativi, e si parla tedesco, italiano, francese, sloveno ma anche romancio e ladino, walser, franco provenzale e occitano. 

L’itinerario attraversa 44 volte le frontiere nazionali, così come frontiere del passato dove le opere militari ci ricordano che le nostre montagne, così tranquille, sono state troppo spesso teatro di lunghi scontri.
Massicci attraversati: Alpi Giulie - Caravanche - Alpi Carniche - Dolomiti - Zillertal - Alpi del Tuxer - Karwendel - Wetterstein - Alpi del Lechtal - Allgäu - Rätikon - Silvretta - Alpi Retiche (Grisoni/ Ortles) - Alpi Lepontine (Lombardia/ Ticino) - Alpi Vallesi - Alpi Bernesi - Chablais - Monte Bianco - Alpi Graie (Valle d'Aosta/ Vanoise) - Delfinato -- Alpi Cozie (Queyras/ Viso) - Alpi Marittime - Basso Piemonte - Alpi Liguri.

GUYA TREKKING 2009


161 TAPPE
 ATTRAVERSO 8 NAZIONI



Dal mese di settembre 2008, il Guya Trekking inizierà l'allenamento e lo studio del percorso del Trekking :





In collaborazione con
ADMO, AIGLE, ANDERSON RESEARCH, ANGOLO DELLO SPORT, FERRINO, GRONELL, SENSORMEDICS ITALIA SRL, MICO, RAFFO.IT, UNIVERSITA' DI VERONA-FACOLTA' DI SCIENZE MOTORIE, verrà predisposto il piano di esecuzione dell'impresa.

In considerazione dell'enorme sforzo organizzativo ed esecutivo, si richiede alla fine del Guya Trekking un incontro con i Partners per quantificare le necessarie risorse per il felice esito della spedizione.

Manfredi Salemme intende eseguire il percorso in solitaria.



TAPPE GUYA TREKKING 2009