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PENSIERI DEL 14 LUGLIO


Che cos'è il cammino? Se non un gesto naturale, una necessità, il modo per poter raggiungere un posto, una persona.
Un tempo la gente camminava perché era l'unico modo per spostarsi, per scoprire terre nuove, nuove culture.
Oggi ci si sposta velocemente, ed è proprio la velocità nemica dei nostri sensi primitivi, tutto ciò che assaporiamo, odoriamo, ascoltiamo, ci viene addosso improvvisamente e spesso distorto da un insieme di informazioni concatenate.
La semplice percezione, lenta e avvolgente di un profumo, di un luogo, di un incontro, camminando si avverte lentamente, ci entra dentro attraverso i nostri sensi e ne cogliamo la pura essenza.
Vi faccio un esempio banale ma che fa ben capire il mio pensiero, la mia lenta ma determinante percezione:
sto camminando assorbito da un pensiero, da una frase che, dentro di me ripeto per darmi un ritmo.... improvvisamente un rumore cattura il mio interesse, è un raspare sordo, mi fermo e guardo nella direzione da dove ho avvertito il rumore, la terra si smuove, esce una marmotta, resto immobile, non ho il coraggio di prendere la macchina fotografica perché lei mi sta osservando, socchiudo gli occhi... sento la fragranza del suo odore muschiato, dietro di lei escono quattro cuccioli che cominciano a rincorrersi, è uno spettacolo meraviglioso, mi sento accettato, sono felice.
Sono restato immobile per così tanto tempo da avere dolori diffusi ma non ho potuto rinunciare alla bellezza di quel momento.
Altre volte sento il profumo del legno bruciato, del cibo in cottura e capisco che c'è un'abitazione nei pressi... e del latte appena munto? E' dolcissimo, pastoso, senti che ti nutre che è ricchissimo di sostanze essenziali, specie se sei digiuno e vai avanti a frutti di bosco, una tazza di latte, come quella che mi ha offerto una signora, fuori da una stalla, in un alpeggio verdissimo.... ho sentito il sapore dolce nella mia bocca per ore!
Parlavo del cammino, anche quando ci troviamo nella nostra città e spesso attraversiamo quartieri con la macchina... se ci capita di ripassarci a piedi, scopriamo angoli incantevoli, immagini che con la velocità non avevamo potuto cogliere.
Sui monti, poi, tutto questo viene amplificato, se si è soli come me, ancora di più.
Pertanto vi do un consiglio, semplice e sicuramente efficace:
Uscite dalla città, cercate un sentiero, salite verso l'alto, lentamente e spesso fermatevi ad osservare dove non avreste mai guardato, toglietevi le scarpe e camminate a piedi nudi sull'erba, bevete dai ruscelli e sdraiatevi ad osservare le nuvole scoprendo immagini strane e a volte buffe, chiudete gli occhi e state all'ascolto, non sentirete l'erba crescere, ma sarete parte della natura, inseriti e degni di appartenerle e...... vi sentirete leggeri e felici.... come me.

2 commenti:

cinzia ha detto...

che bei momenti.....ma xk nn scrivi un libro?????? sai trascinare anche nella lettura, nn solo con le parole

Marco Parlanti "Penna Gialla" ha detto...

TUTTO VERO.