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S.Anna di Vinadio-Rif. Malinvern-Madone de la Fenetre-

Giovani stambecchi
Discesa al Rif. de Nice
Quota 2930
Femmina di stambecco con il piccolo
Nevaio
Filippo al passo
Camoscio
Purezza e trasparenza
Senza parole, solo emozione
Piergiorgio, Francesca, Anna e Filippo
Ciack si gira


Nuovo barometro
Emozione, piacere, silenzio, pace


18 agosto

Dopo una bellissima notte sotto un cielo di stelle, un risveglio con tenda asciutta, alle 7 abbiamo iniziato l’ascesa verso il Passo di Laroussa.
Dal racconto di Filippo:


La salita si snoda su una ripida pietraia dove a tratti incontriamo ancora neve. Arrivati in cima al colle vediamo stagliarsi di fronte a noi le montagne che separano la valle dei Bagni di Vinadio da quella di Sant’Anna. Nel nostro immaginario sogniamo un ponte tibetano o una teleferica che colleghino i versanti opposti della montagna ma niente da fare: ci tocca scendere per ben 800m fino a San Bernolfo su un ripido e faticoso sentiero. Entriamo nella borgata, il tempo sembra che si sia fermato: la piccola ed elegante chiesa di San Lorenzo svetta sulle case del paese. I muri di pietra, tetti e terrazzi di legno antico. Chiediamo ad un signore che fa capolino da una finestra se vi é un negozio di alimentari.La risposta è purtroppo negativa ma la sorte e la gentilezza che talvolta scaturisce dalle persone ci regala una piacevole sosta con tanto di caffè e biscotti in compagnia di Rocco e Anna.
Sono due simpatici signori, lui calabrese lei indigena della borgata. Ci raccontano e resto incantato nell’ammirare la semplicità della loro casa, i mobili fatti a mano, le tavole del pavimento, i soffitti in legno, le mensole che sorreggono antichi attrezzi e paioli di rame. Un salto nella storia che ci riempie di gioia e ammirazione. Ripartiamo rigenerati e su consiglio di Rocco imbocchiamo il vallone della Sauma per cercare di raggiungere il passo della Tesina e quindi il santuario di sant’Anna. La strada sterrata sale ripida in una cupa pineta. Il fondo si fa via via più dissestato fino a trasformarsi in sentiero. Si è aggiunto a noi Hubert il ragazzo tedesco che ormai da giorni si rivela di tanto in tanto sui passi di Manfred.
Salendo il bosco si dirada e la valle si apre in una radura disseminata di larici e pietraie. Finalmente raggiungiamo il passo di Sommetta a quota 2200m. Il sentiero si biforca e decidiamo di abbandonare il percorso che porta alla Tesina per restare alti di quota e attaccare diretti il versante francese verso i laghi del Lausfer. I un’ora esatta raggiungiamo la sommità della montagna di fronte a noi e sentendoci bene decidiamo che la nostra meta potrebbe essere il rifugio Malinvern nel vallone di Riofreddo. Percorriamo velocemente la strada militare che si snoda fra i 3200 ed i 2500m di quota fino al colle di sant’Anna e dopo aver provato un sentiero che avrebbe tagliato la montagna su costoni rocciosi facendoci risparmiare un sacco di strade ma veniamo demotivati dalla poggia e dalla stanchezza e decidiamo così di scendere al santuario di sant’Anna dove ci aspetta una calda cena ed un morbido letto”

19 agosto

Alle 7 siamo già sul sentiero che velocemente ci riporta in quota, percorriamo un crinale bellissimo fino al colle della Lombarda, da qui raggiungiamo con un gruppo numeroso di ragazzi il passo Orgials e ci buttiamo giù circondati da veloci camosci verso laghetti meravigliosi fino al rifugio Malinvern.
Pranziamo e subito dopo, sotto un temporale riprendiamo il cammino, il nostro obiettivo è il rifugio Questa, è indescrivibile il percorso, troppo bello per poterlo in qualche modo raccontare, siamo finalmente nel parco delle Alpi Marittime, protetto e pertanto pieno di agili camosci, marmotte e panorami stupendi, il massiccio dell’Argentera ci sovrasta e ci chiama per domani.
Al rifugio troviamo tanta gente simpatica, fra cui Piergiorgio, Francesca ed Anna con cui ceniamo e ci raccontiamo.
La notte avanza, la stanchezza si fa sentire e le forze vengono meno, un bel letto dopo un’ottima cena ci aspettano.
Filippo intrattiene i nuovi amici, io scarico i dati e racconto questa meravigliosa giornata…. domani saremo sotto l’Argentera verso il mare di cui proprio oggi abbiamo sentito il caldo respiro. Buonanotte.

20 agosto

Alle 5,30 una frugale colazione ci ha preparati alla partenza, mentre un’alba discreta cominciava ad illuminare le cime delle montagne, siamo scesi di poche centinaia di metri per prendere il sentiero che senza troppa fatica ci ha portati al Colletto del Valasco, poi un susseguirsi di splendidi laghetti ci ha mostrato il colle successivo il Fremamorta.
Filippo ha preso un ritmo troppo forte per me e mentre ancora salivo per raggiungere la cima sentivo le sue urla di gioia.
Abbiamo pranzato e siamo scesi verso le Lac Negre per poi raggiungere attraverso una bellissima foresta il Col de Sales, il successivo col de Ladres ci ha portati fino al rifugio Madonne de Fenetre dopo oltre 5000 kcal, 47000 passi e 12 ore di attività fisica.

21 agosto

Questo viaggio sembra una corsa contro il tempo, non ci sono pause, tutto si svolge come un atto dovuto con la sola grande emozione di panorami sempre nuovi, incontri con persone i cui volti sono diversi, diverse le lingue o i dialetti, diversi i tipi di approcci, vedo questa avventura come un libro cui ogni giorno volto la pagina e posso leggere e quindi vedere scene sempre nuove.
Lasciamo il rifugio per il passo Colomb, stretto ed e
saltante, la discesa ci fa vedere tre laghi ed il Refuge de Nice che troviamo in un momento di grandi pulizie, non possiamo entrare ma ci portano fuori due caffè ed una fetta di torta di mirtilli.
Saliamo al col des Fouls con l’orientamento intuitivo di Filippo che sale verso un colle trascinandomi dietro perplesso ma all’aprirsi della vista capisco che ha avuto ragione, siamo veramente verso la giusta direzione, gli grido il mio apprezzamento è molti metri sopra di me, alza le braccia al cielo.
Una salita durissima fra pietrisco che cede sotto i piedi, improvvisi salti che ci fanno aggrappare alle rocce, restiamo distanti e mai uno sotto l’altro per non colpirci con le pietre che cadono a valle.
Arriviamo al passo, il GPS segna 2850, ci sediamo esausti e poco dopo dietro Filippo appare una femmina di stambecco con il suo piccolo, ci osserva e continua a brucare, ci sentiamo accettati e ci guardiamo sorridendo.
Lasciati gli zaini saliamo su una vetta per ammirare il panorama, siamo quasi a 3000 in lontananza riconosciamo il monte Saccarello, il Pietravecchia, il Toraggio …….. il mare!
Il mio mare finalmente, ieri ne ho sentito il profumo, oggi lo vedo e ne risento nella mia fantasia il lento respiro fra gli scogli, nelle calette verso il Gruppo del Sale.
Ho un attimo di nostalgia, ho bisogno di respirare quell’aria che è entrata in me il mio primo attimo di vita, a Portovenere, la riconoscerei ovunque, qui sicuramente c’è meno ossigeno, i profumi dei fiori sono distinti e ben definiti, qui c’è la purezza, la pace e la trasparenza, ma il mio mare fa parte di me e, come il primo amore, non si scorda più,
Arriviamo a Casterino insieme ad una coppia di svizzeri, Cristiana e Cristiano Blanc, parliamo e camminiamo seguendo il loro ritmo di persone che vanno veloci perché vogliono fare movimento, non ne possiamo più ma finalmente arriviamo al paese, si offrono di accompagnarci alla stazione di S. Dalmas de Tente per permetterci di prendere il treno per Limone, accettiamo.

3 commenti:

Hubi ha detto...

Greetings from Hubert! I'm back home in Germany, it was a wonderful time with you. Have a lot of fun, i wish you a good ending!

Hubert

Marco Parlanti "Penna Gialla" ha detto...

LA neve...
che bello.
Qua in Centro fa un caldo bestia senza tregua.

cinzia ha detto...

adoro la montagna....il suo profumo....i suoi abitanti, con queste foto mi fai partecipe di quanto al mondo c'è di bello, grazie Manfred