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Addio a Cristina Castagna


Sono un Acchiappasogni mani troppo fragili e Cuore troppo lento.
Sulla Cima di un 8000 cè il Silenzio.
Un Silenzio che lascia spazio solo al battito del Cuore, al respiro affannoso, a te stesso.
Il Mondo è troppo rumoroso sono una ricercatrice del Silenzio.

Semplicemente El Grio.



Per Cristina Castagna, la giovane alpinista vicentina della "scuderia" SALEWA, 31 anni, è stata fatale una scivolata in un crepaccio durante la conquista del K3, della catena dell’Himalaya, la dodicesima vetta più alta del pianeta.
Cristina, è stata la prima donna italiana a salire gli 8.462 metri della vetta himalaiana. La sua carriera alpinistica è piuttosto recente, ma era ricca di grandi risultati. Nel 2003 dopo aver scalato diversi 4000 nelle Alpi ha conquistato l’Aconcagua, la cima più alta del sud America, 6.962 metri. Nello stesso anno le arrivò una straordinaria opportunità: l’Everest, che salì fino a quota 7.800 metri.

Sarà una resa che scatenò in lei la voglia di Himalaya. E così nel 2004 raggiunse dal Tibet la cima centrale (8013 metri) dello Shisha Pangma, e poté fregiarsi di essere la più giovane donna italiana ad aver conquistato un 8000.
Per questo ricevette anche un riconoscimento da parte della Regione, in occasione della consegna dei ducati al merito sportivo. L’anno successivo mise il piede sulla vetta del Gasherbrum II (8035 metri) e nel 2006, in un’altra spedizione himalaiana, arrivò a quota 8120 sul Lhotse. Nel 2007 la vicentina tornò su una vetta himalaiana con la salita ai 8.167 metri del Dhaulagiri.
Cosciente dei rischi che la montagna estrema comporta, aveva lasciato un biglietto a casa, a Valdagno: “Se mi accadrà qualcosa lasciatemi dove la montagna mi ha chiamato a sé”.

(da "Qui Veneto Sport)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Date le vacanze non ho potuto seguirti giorno per giorno: ma non dovevi arrivare il 13 nel pomeriggio?
Un abbraccio from Paris
Umberto