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FEDERICO BRONZIN




LA TRAVERSATA DELLE ALPI, 1.500 Km. con la tecnica del nordic walking
13 Aprile 2009 | Autore: Pino Dellasega | Archiviato in: Eventi e Manifestazioni, News, Personaggi

Sono molti gli aspetti per definirlo un record, dalla giovane età del protagonista ma sopratutto per l’incredibile lunghezza del percorso. Prevista la partenza dal Golfo di Trieste per il mese di luglio 2009 e l’arrivo nel Principato di Monaco dopo ben 1500 Km. di attraversamento di tutte le Alpi.
Federico Bronzin per la sua tesi di laurea sulla psicologia degli sport estremi ha voluto sperimentare di persona i riscontri. Nordicwalkingtime.it dopo essere stato contattato da Federico per saperne di più sul Brain Walking pubblica di seguito il programma della traversata che veramente non ha precedenti soprattutto se pensiamo realizzata con la tecnica del nordic walking. “La scoperta del Brain Walking” racconta Federico “mi lascia spiazzato in senso positivo poiché traccia le basi del percorso spirituale che dovrò affrontare”.

Programma

Nell’estate 2009 è previsto, nello scenario alpino, un exploit sportivo di assoluta novità:
la traversata integrale delle Alpi in solitaria, con il tentativo di stabilire un record assoluto di tempo.
Protagonista di questa impresa estrema sarà Federico Bronzin, il quale, attraverso strade di montagna, mulattiere, sentieri, tracce e ghiacciai attraverserà l’intero arco alpino dal Golfo di Trieste al Principato di Monaco, per una distanza di circa 1500 chilometri.
Nel suo percorso concatenerà alcuni tra i più celebri angoli alpini (come Monte Bianco e Tre Cime di Lavaredo), oltre che luoghi “inediti”, come canyon selvaggi, laghi sotterranei, immensi ghiacciai ed altro ancora.
Per tutto il periodo della traversata Federico si troverà completamente solo; il rifornimento alimentare gli verrà garantito dai rifugi sul percorso e dai paesi di fondovalle, i pernottamenti avverranno in tenda.
Dopo vari studi si è deciso di utilizzare la tecnica del Nordic Walking, splendida disciplina, oggi stella nascente in Italia.
Federico porterà con sé un diario, sul quale, ogni sera, racconterà le note tecniche, le meraviglie delle montagne, emozioni e paure, i capricci del tempo e tutto ciò che lo accompagnerà in questa fantastica avventura.

Chi è Bronzin Federico


Nato ad Asti il 19 aprile 1985, Federico è uno studente dell’Università

degli Studi di Torino, Laureando in Scienze Motorie e Sportive.
Episodio determinante la sua crescita fu nel 1993 un incidente stradale che lo vide
coinvolto e ferito in modo estremamente grave. Cadde in stato di coma per due
settimane; una volta risvegliato, dovette ricominciare da zero.
La riabilitazione sia fisica che psicologica fu lunga e complessa: passo dopo passo,
con i genitori accanto, Federico tornò a vivere una vita abbastanza normale, se pur
con dei deficit che gli impedivano di essere come i suoi coetanei.
Questa sua posizione di “inferiorità” fece nascere in lui una voglia di rivincita, fino a creare un carattere forte, determinato e talvolta presuntuoso (il che, se dosato, non fa mai male…).
Diversi gli sport sul suo cammino, primo tra tutti la pallavolo, che lo vide prima giocatore, poi arbitro ed infine allenatore.
Ed ovviamente la montagna, quel dissidio tra pericolo e protezione, adrenalina e pace, buio e luce che rappresentò per Federico il vero riscatto.
Contro il parere dei medici, dopo i corsi di Alpinismo e di Cascate di ghiaccio, presa coscienza delle proprie capacità, cominciò la sua fantastica avventura alpina:
decine di cime scalate, lunghe traversate, trekking in alta quota sotto immensi cieli stellati…tutto nella più completa solitudine.
Non un carattere chiuso (Federico è felicemente fidanzato ed ha una vita sociale estremamente attiva), bensì una doppia personalità che, quando le luci del tramonto segnano l’arrivo della notte, si crea una dimensione parallela che vive nel fantastico mondo della montagna.

Com’è nata l’idea

Temo che riuscire a dare una motivazione convincente di come sia nata questa idea, sia più difficile che materializzare l’idea stessa…
Tutto ha inizio - se così si può dire - nel febbraio 2008, quando, appena terminato l’esame di psicologia (30/30!!!!!!), proposi alle docenti Gladys Bounous e Claudia Tirone una tesi un po’ stravagante (non oso immaginare cosa pensarono di me in quel momento…): un’esperienza di alcuni mesi in un villaggio tribale dell’Africa. Il senso era chiaro (almeno per il sottoscritto…): io, che posso vivere “l’estremo” solo in ambito sportivo, mi trovo a viverlo per la sopravvivenza.
Mi sono accorto presto che la realizzazione di questo progetto, al di là dei pericoli soggettivi, era quasi impossibile, ragion per cui ho desistito.
Però rimaneva in me qualcosa di incompiuto, quel senso di vuoto che dovevo in qualche modo colmare. Gira e rigira mi sono accorto di avere la soluzione tra le mani; l’azione motoria più semplice: la camminata, nel contesto a me più congeniale: la montagna.
Nell’immediatezza ho idealizzato che a fare al caso mio era la traversata integrale delle Alpi, senza manie di protagonismo, solo con un pizzico di follia (sempre meglio del viaggio in Africa…).
Oggi, lunedì 15 dicembre 2008, grazie ad Antonio Celardo e Sergio Benzio, posso progettare la mia impresa, con la certezza che arriverà presto il giorno in cui dovrò partire.
Taglio corto perché se no poi dicono che parlo troppo…
Il vero perché di tutto questo ? “L’infinito bisogno di una ricerca interiore dell’Io, Mente e Corpo”.
Solo attraverso un cammino, prima di tutto spirituale, distaccandosi da tutto ciò che è materia e vivendo in completa solitudine, si può rispondere alla domanda “perché esisto?”
Spero di non essere banale, la religione non centra – anche se so che Lui mi sta guardando – e la psicologia è solo un alibi, ma questo è ciò che oggi mi va di essere: Io, Mente e Corpo.

1 commento:

giottto ha detto...

Tra 20 anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto! quindi, prendete su, mollate le cime,lasciate il porto. Esplorate. Scoprite. Sognate.
mark twain